LE DUE VELOCITA'


SI PARLA DI POLITICA, NAZIONALE O LOCALE, IN
MANIERA SATIRICA O SERIOSA.
SI CERCA DI NON
OFFENDERE NESSUNO E SE CAPITA CE NE SCUSIAMO SIN DA SUBITO.

OGNI VOSTRO COMMENTO E' GRADITO.

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martedì 27 maggio 2008

NON SCHERZIAMO CON IL FUOCO!

Umberto Bossi ha minacciato la democrazia italiana con 300.000 uomini pronti ad usare il fucile.
Sappiamo già tutti benissimo che il Senatur ha queste uscite agresti e folkloristiche ormai da anni.

Ma siamo sicuri che non ci sia aria da ultima spiaggia per la politica ed i politici in Italia?
Il Berlusconi Quater saprà rispondere alle aspettative degli Italiani sui caldi temi del federalismo fiscale, del lavoro, della sicurezza?
Sulle questioni sociali e sul malessere diffuso nel nostro Paese?

I fucili sono potenzialmente pronti.
E non perché lo dice Bossi.
Perché il cittadino si sente illuso e si ritrova disilluso.
Perché chi governa deve governare e non blaterare.

Forse in Italia è in atto una vera e propria rivoluzione ideologica, e all’Italia servono quel rigore morale e quel decisionismo che l’Italia ha già visto e saputo apprezzare, ma che, per colpa di errori gravi fatti negli anni ’40, ha visto cancellare un’idea di Stato unito e vincente sotto un'unica bandiera, pronto a premiare le differenze economiche e culturali del nostro territorio.

E’ passato molto tempo.
La modernità del liberismo di destra del 21° secolo è caratteristica riconosciuta a livello internazionale e sono finiti gli sdoganamenti.
Proprio all’insegna della modernità.
Però, si sente nell’aria questa alea di ultima chance…

Il cittadino, pericolosamente, è alla ricerca di recondite revanche…
Non vorremmo che i quasi inservibili pesanti e vetusti fucili a baionetta Umbertiani fossero trasformati, all’insegna della modernità, da recenti leggeri e supertecnologici LANCIAFIAMME!

La rivoluzione non sarebbe ideologica, bensì catastrofica, e la colpa sarebbe di chi continua e vuol continuare a prendere il Popolo per il suo lato Bue.
Non riconoscendo che il Popolo è cresciuto e ha anche un lato Umano, molto Umano.
Ed errare Umanum est!

Per il momento possiamo ritenere che il grande rischio di veder trasformati i fucili in lanciafiamme è limitato, di molto, dal diverso costo della polvere da sparo in relazione al costo della benzina.
Finchè con il costo della benzina continueremo a pagare balzelli per:
la guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire);
la crisi di Suez del 1956 (14 lire);
il disastro del Vajont del 1963 (10 lire);
l’alluvione di Firenze del 1966 (10 lire);
il terremoto del Belice del 1968 (10 lire);
il terremoto del Friuli del 1976 (99 lire);
il terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire);
la missione in Libano del 1983 (205 lire);
la missione in Bosnia del 1996 (22 lire);
il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire).
Il tutto per un totale di 485,9 lire (0,25 euro).
Sapendo che ogni giorno in Italia si erogano 109 milioni di litri di carburante e che moltiplicando 0,25 euro per 109 milioni, ogni giorno abbiamo 27.250.000 di euro che, con la scusa di finanziare la guerra in Abissinia o l’alluvione di Firenze, i Cittadini italiani pagano al fisco.

Ma se gli Italiani si stufano sanno mettere mano al portafoglio per investire sul loro futuro…
E la benzina distrugge mille volte di più della polvere da sparo.

Le guerre, le alluvioni e i terremoti sono finiti da un pezzo!

Per evitare una rivoluzione non ideologica, quindi, bisogna rispondere alle aspettative degli Italiani e, sembrerà un controsenso, cominciare ad abbassare il prezzo della benzina.
I fucili resteranno baionette e non si tramuteranno in pericolosi LANCIAFIAMME!

FIAMMA VENETA