LE DUE VELOCITA'


SI PARLA DI POLITICA, NAZIONALE O LOCALE, IN
MANIERA SATIRICA O SERIOSA.
SI CERCA DI NON
OFFENDERE NESSUNO E SE CAPITA CE NE SCUSIAMO SIN DA SUBITO.

OGNI VOSTRO COMMENTO E' GRADITO.

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martedì 5 agosto 2008

FIAMMAVENETA NASCE PER SEMINARE E NON PER RACCOGLIERE E PENSA COME NON DOVESSE MORIRE MAI

La capacità d’impresa, la piazza e la veneta fiamma, contrastanti, simili o complementari?

Il mercato, gli interessi e le idee, contrastanti, simili o complementari?

La società, i desideri e i bisogni, contrastanti, simili o complementari?

Sono i contrasti che fanno riflettere o sono le nostre riflessioni a crearli?

Certo, si può dire di riflessioni o appannamenti mentali, resta il punto principale del dove stare, piuttosto che del dove essere.

Molti stanno solo per interesse, altri per ignoranza, altri ancora in uno strano tipo di contrasto non stanno…

Né da una parte né dall’atra perché tanto è uguale.

Ovvio che per questi ultimi il silenzio dovrebbe esser d’obbligo, accettando ciò che li circonda come risultato di proprie scelte.

Di rado si ha un’identità, viene più semplice identificarsi in altre.

Ben diverso, allora, è essere parte di un gruppo o di una squadra.

Ed è in questo concetto, così vicino nelle parole ma così lontano nell’essere, che sta l’enorme differenza tra il ragionar per tempo o per spazio.

Identificarsi in gruppo di persone stride già nell’italiano, perché ogni persona ha capacità e qualità differenti; un gruppo di persone sta assieme, parla ma non riflette, critica ma non trova soluzioni; un gruppo di persone va allo stadio come in piazza, nella certezza di essere tutti allenatori.

Ma a giocar non se ne parla, l’azione è difficile e deve essere correlata da un’adeguata intelligenza tattica, sapendo che esiste la possibilità di sbagliare un rigore.

Una squadra nasce per collocarvi all’interno persone con capacità diverse in opportuni ruoli, dando loro la possibilità di esprimersi al meglio nel gioco come nel lavoro e nella vita.

Una squadra al contrario del gruppo riesce a ottenere gli obiettivi con precise e mirate azioni, nel pieno rispetto della persona e relativa identità privata.

È più facile per amici, svogliati e, addirittura alle volte malintenzionati, trovare spazio in un gruppo.

Il gruppo infatti, consente forme d’anarchia dove i bisogni nascondono i desideri, gli interessi prevalgono sulle idee e la piazza annulla la capacità d’impresa.

Un movimento, associazione o squadra, invece, nascono da un desiderio…

Che sia romantico, utopistico o criticabile, il desiderio porta idee, le idee fanno crescere la capacità d’impresa.

Fiammaveneta conta nel desiderio, nella disciplina, porta con se il distintivo Veneto, nell’obiettivo più puro del rispetto della persona, del lavoro e della proprietà privata.

In un’Italia governata tramite il compromesso e l’intrallazzo quotidiano, dilaniata da scontri ideologici, fomentati da chi si riconosce soltanto in patrie di parte, fossero il partito dei no, grilli e grillini, girotondi o bivacchi di piazza, la chiesa o la rifondazione comunista; in un’Italietta, incapace di riconoscersi in un unica vera Patria, ridotta a mera pedina su di uno scacchiere internazionale, in cui l’unico obiettivo pare quello di rimanere a galla per più tempo possibile, l’uomo di fiammaveneta si distingue per davvero.

Perché voler essere di fiammaveneta vuol dire essere sempre, dovunque, comunque e prima di tutto veneti.

Perseguire la morte di tutte le fazioni, purché si salvi il Veneto.

Vuol dire aderire totalmente ad una visione della società fondata sul merito e sui valori reali della vita, disdegnando il materialismo e la grettezza.

Vuol dire perseguire senza compromessi questo ideale, rifiutando di vendere la propria coscienza qualunque sia il prezzo, plasmando ed infondendo il proprio spirito nella civiltà europea, e riaffermarlo con decisione anche nel mondo contemporaneo.

Vuol dire, insomma, aderire ad un modello di onestà e di integrità morale guadagnandosi per questo il rispetto anche degli avversari d’opinione.

CANARINO FEROCE