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sabato 2 agosto 2008

IL TAR VENETO COLPISCE ANCORA


Il TAR del Veneto non finisce di stupire con sentenze che mandano all'aria anni di lavoro delle amministrazioni comunali.
Soprattutto quelle del centrodestra sembrerebbe...
E comunque, more solito, distrugge ogni atto, anche se non impugnato, con una semplicità talmente inquietante, che pare quasi fatta a posta per mettere in seria crisi gli amministratori locali.


E' caduta nella rete anche Cittadella.
Vediamo perchè e quali sono le conseguenze, aiutandoci con l'analisi svolta da Nicoletta Masetto giornalista de il Gazzettino di Padova, che oggi a pag.XII della cronaca locale scrive:


“Il Tar azzera il Piano per gli insediamenti produttivi "Rometta". Con una sentenza, pubblicata nei giorni scorsi, che rischia di avere un effetto "bomba".

Il Tribunale amministrativo regionale ha di fatto dato torto al comune di Cittadella accogliendo in toto il ricorso di un'industria privata (la cui proprietà ricade nel terreno interessato dal Pip).

L'amministrazione si vede così annullata la delibera consiliare, con cui il 7 aprile del 2008 approvava il Piano, e tutti gli atti conseguenti.

Tra questi anche la delibera che vede, l'8 aprile 2002, la costituzione da parte del Comune della "Zitac", una società di trasformazione urbana (Stu), nata dalla partecipazione del Consorzio Zip e di Mip Engineering.

La prima sezione del Tar ha accolto di fatto tutte le eccezioni e i vizi di illegittimità sollevati dai legali dell'azienda privata. Tutto parte quando il Comune approva, il 7 aprile 2001, il Piano per gli insediamenti produttivi denominato "Rometta". Un piano che, però, non tiene conto del fatto che, in quell'area del tutto inedificata, si trova l'azienda ricorrente. L'azienda, infatti, è proprietaria di un fabbricato produttivo ubicato nel comune di Tombolo il cui sedime forma un corpo unico con un'area di circa 8 mila metri quadrati situata nel territorio comunale di Cittadella. Il terreno che ricade in quest'ultima zona è inserito in un'area inedificata di circa 528 mila metri quadrati classificata come "D2 di espansione". Questo terreno, in seguito alla scelte pianificatorie del Comune, si trova improvvisamente a essere destinato all'esproprio. L'attuazione dle Pip, sempre su decisione comunale, viene affidata al una Stu, Società di Trasformazione Urbana, denominata Zitac Spa, costituita per l'occasione, e che vede in questa operazione il suo primo intervento. Nel ricorso, il privato aveva fatto presente il fatto che l'espropriazione nei suoi confronti non comportava semplicemente la perdita della proprietà, ma si rifletteva sulla stessa attività, eliminando ogni possibilità di sviluppo e con essa la sopravvivenza dell' attività. Il Tar ha accolto una serie di punti del ricorso. A cominciare dal primo: il Comune non ha comunicato al privato l'avvio del procedimento, come prescrive, invece, senza sconto di discrezionalità, la legge. Ma la vera e propria batosta è il pronunciamento sulla Zitac e sui compiti effettivi di una Stu. L'istituto della società di trasformazione urbana, introdotto dalla Bassanini bis, stabilisce che la società di trasformazione urbana possa acquisire aree ed immobili, trasformandoli in conformità al Prg attraverso opere di urbanizzazione, edificazione di opere pubbliche e recupero del patrimonio edilizio esistente; quindi procedendo in via obbligatoria all'alienazione di tutti gli immobili recuperati o realizzati. Il legislatore pensa, dunque, alle Stu per processi di riqualificazione urbana; esse costituiscono un ulteriore strumento dell'ente locale per intervenire, con il contributo del privato, su tessuti urbani degradati allo specifico scopo di riordinarli, di migliorarne la funzionalità e quindi di porli sul mercato. "Deve pertanto escludersi che tale strumento possa utilizzarsi per urbanizzare zone residenziali di espansione e cioè zone sostanzialmente inedificate, e quindi, deve escludersi che la citata società possa essere utilizzata per realizzare ex novo piani per gli insediamenti produttivi".”

Veramente inquietanti le conseguenze per tutta l'area di insediamenti produttivi della Zitac.
Ma il TAR del Veneto non sembra preoccuparsi delle conseguenze...

Ora la parola spetta al Consiglio di Stato. Sede... Roma.
Speriamo che Roma salvi Rometta, sistemando i danni provocati da Venezia...
Altro che federalismo!

Intanto ci auspichiamo che la pulizia del Veneto cominci anche dal TAR!
Ma non ditelo a Galan...
Potrebbe offendersi come all'epoca delle nomine dei direttori generali delle AUSSL...