E' ora di affrontare il dilemma PDL e vorremmo vedere e partecipare ad un vero dibattito sul tema. Tema difficile da affrontare con serenità e con ottimismo.
Cosa sarà il PDL?
Un vero partito che saprà cambiare la politica radicalmente dal basso e dall’interno?
“Più che guardare al passato, noi, siamo sempre intenti verso il futuro.”
O sarà soltanto un contenitore dove andranno a finire le logiche democristiane della prima repubblica dalla quale, secondo noi, non siamo mai usciti?
Certo, il popolo Italiano ha dimostrato il desiderio di bipolarismo ma Forza Italia e AN saranno in grado di rompere gli schemi della prima repubblica offrendo agli elettori un vero, nuovo soggetto politico?
Quando vediamo alcuni di FI firmare lettere e pubblicazioni auto-proclamandosi coordinatori del PDL, senza che nessuno li abbia votati e soprattutto senza aver avuto almeno il buon gusto di interpellare i futuri “colleghi” di partito di partecipare a qualsiasi iniziativa proiettata verso il PDL, ci fa pensare, ci fa riflettere.
Abbiamo l’impressione che per tanti di FI il PDL è solo un cambio di nome e il partito appartiene a loro e non è un unico soggetto politico fatto di più anime con storie diverse lanciato verso il rinnovamento.Il prossimo anno abbiamo le elezioni provinciali e europee. Chi manderemo in Europa? Tutti quei personaggi che non sono stati capaci di affermarsi nel territorio e pertanto come premio di consolazione li mandiamo in Europa? Difenderanno l’Italia? Difenderanno la giustizia sociale? Difenderanno la famiglia, il primo gruppo sociale dove viene sviluppata la personalità di una persona? O difenderanno, invece, la logica delle lobby.
Finora l’unico a fare un pò di pubblicità per l’Italia è Borghezio, bella roba!!!!
Non dobbiamo combattere le multinazionali, le case farmaceutiche, le associazioni lobbistiche e massoniche, ma la logica di un sistema basato su interessi puramente personali.
Il PDL corre il rischio di diventare un contenitore di lobby senza un codice di base condiviso.
Ci sono alcuni che cominciano ad avere paura della popolarità della Lega pertanto tendono a cambiare le regole e non a lottare per un ideale, ideale che gli Italiani vogliono sentire.
Perché, forse, ideali non hanno più.
Avendo criticato FI e giusto criticare AN.
Un leader che ha lanciato anatemi sull’antifascismo mettendo in discussione una storia che appartiene al suo partito.
Un leader che forse ha deciso di ritirasi dalla vita politica, una scelta personale nulla da dire, ma come leader criticabile per non aver dato gli strumenti ad un partito che ha una storia, con una base che crede nel partito, nei valori dell'MSI e nelle lotte fatte in nome della libertà.
Alcuni personaggi, poi, traditori del popolo, che dovrebbero difendere i loro iscritti, i loro simpatizzanti; persone che sono sempre pronte a dare il proprio appoggio lavorando nella bottega sul retro per portare, dove possibile, i veri valori e principi della democrazia, della libertà, della giustizia sociale, liberi di qualsiasi imposizione, sono sviliti da alcuni marescialli che hanno il didietro incollato alla poltrona e fanno strategie con un unico obiettivo: salvarsi il culo perdendosi nel vortice del clientelismo... invece di lottare per uno spazio vero all’interno di questo nuovo soggetto .
Noi non riconosciamo il partito in questi personaggi e per quanto ci concerne dovranno essere delegittimati a rappresentare la base di AN.
“Non è gerarca colui che non sa scendere in mezzo al popolo per raccoglierne i sentimenti e interpretarne i bisogni.”
Il nostro voto non è in vendita e non abbiamo intenzione di svendere a nessuno quegli ideali in cui crediamo ferventemente. Saremo idealisti... O realisti...
Dio forse è morto, ma noi non lo siamo ancora e non intendiamo morire né padani né democristiani lobbisti.
“Chi non è pronto a morire per la sua fede non è degno di professarla.”
A questo punto è chiara la nostra posizione e i nostri vincoli sono altrettanto chiari quanto mai necessari e si riconoscono nello stile di vita, nell'onestà intellettuale e nella ricerca continua di realismo anzichè di filosofia.
La disciplina deve cominciare dall'alto se si vuole che sia rispettata in basso.
Meglio lottare insieme che morire da soli.
Meglio morire in piedi, che vivere una vita in ginocchio.
Unica è la fede: l’amore di patria; Unica è la volontà; fare grande il popolo.
La libertà non è un diritto: è un dovere. Non è una elargizione: è una conquista. Non è una uguaglianza: è un privilegio.
Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano.
Facciamo in modo che le glorie del passato siano superate dalle glorie dell'avvenire.
CAMICETTA NERA - FIAMMA VENETA - EXTREME RIGHT