C’è del nuovo… C’è del buono… C’è del bello (o,meglio, delle belle) e del brutto (o, meglio,dei brutti)… C’è del sano e c’è del marcio… Alla fine siamo costretti a turarci il naso…
Stiliamo la classifica in ordine di gradimento e valutiamo il possibile livello a cui si dovrebbe fermare l’applausometro per i ministri di Silvio IV: La speranza.
L’indice di gradimento è calcolato sui seguenti criteri: capacità, formazione e cultura personali, onestà intellettuale, conoscenza e preparazione politica, diplomazia e savoir fair.
Fuori concorso
Silvio IV (e sicuramente ultimo) Berlusconi e il suo fido cagnolino Gianni Letta.
SUPER IN (applausi scroscianti):
1) Interno: Roberto Maroni;
2) Politiche giovanili: Giorgia Meloni;
3) Difesa: Ignazio La Russa;
4) Semplificazione legislativa: Roberto Calderoli;
IN (applausi sostenuti):
5) Infrastrutture e Trasporti: Altero Matteoli;
6) Economia: Giulio Tremonti;
7) Welfare: Maurizio Sacconi;
8) Politiche Agricole: Luca Zaia;
9) Politiche comunitarie: Andrea Ronchi;
QUASI OUT (applausi poco convinti):
10) Ambiente: Stefania Prestigiacomo
11) Esteri: Franco Frattini
12) Istruzione-Università-Ricerca: Maria Stella Gelmini.
13) Innovazione e Funzione pubblica: Renato Brunetta
OUT (timidi accenni di applauso):
14) Giustizia: Angelino Alfano
15) Attivita’ produttive: Claudio Scajola
16) Riforme federaliste: Umberto Bossi.
17) Affari Regionali: Raffaele Fitto.
18) Attuazione del programma: Gianfranco Rotondi.
ELIMINATO: (nessun accenno di applauso)
Rapporti con il Parlamento: Elio Vito.
RIPESCABILE: (risate a crepapelle)
Beni Culturali: Sandro Bondi.
POVERINA: (commozione, cerebrale, tra il pubblico)
Pari opportunità: Mara Carfagna.
Un po’ più giovani sì, ma alcuni non hanno nemmeno cominciato a camminare…
Poi s’incazzano perché li chiami bamboccioni.
Ai posteri l’ardua sentenza.