Nessuno glielo aveva chiesto, ma Antonio Di Pietro, l'altra sera, in una delle tanto note trasmissioni politiche, così lasciava trapelare il suo sogno...
D'altra parte anche il proverbio dice che Bertoldo ridendo si confessa.
E gufa... gufa... ride sempre di più il deludente Tonino.
All'affermazione, già ci giravano i cosiddetti, ma il giorno dopo, come tanti, aver colto il Di Pietrone nazionale in flagranza di reato a sostenere la disfatta sindacale, ci ha fatto proprio rabbia e allo stesso tempo pena, fino al punto che non capiamo quali siano i possibili elettori che lo possano sostenere in questa sua dissennata fase di politico sfascista!
Analizziamo, quindi, gli elettori tipo Dipietrini:
Piloti o addetti al personale di volo di aerei di compagnia di bandiera italiana, dotati di buona cultura generale, conoscitori delle lingue, privilegiati quel che basta per essere antipatici...
Eleganti, palestrati, curati e di bell'aspetto, sembrano, ai più, un pò snob...
Vivono in lussuose case di un villaggio costruito per loro dall'azienda nei pressi di Latina, vicino Roma, ed ogni giorno sono costretti a farsi accompagnare con gli aerei dell'azienda, dai loro stessi colleghi, sul luogo di lavoro a Milano, per poi fare ritorno allo stesso modo a casa la sera; una specie di airplane sharing...
Non si interessano molto della triste e quotidianea vita normale del loro Pese, al punto che si potrebbe dire che vivono un pò tra le nuvole...
Profumatamente stipendiati dai 5.000 ai 15.000 euro netti al mese, per lavorare un massimo di 900 ore l'anno con un massimo di 2 o 4 ore di volo al giorno...
Da marzo del 2008, dopo un'estenuante trattativa sindacale, hanno preteso che la loro azienda istituisse due voli intercontinentali, Milano - Miami e Roma - Los Angeles, dimostrando di avere una visione lungimirante e redditizia per i piani industriali del loro datore di lavoro; ogni volo, infatti, risulta completo di circa 280 passeggeri, tra i quali, però, solo una decina alla volta paganti, poichè le due tratte servono gratuitamente a loro stessi per andare in vacanza negli Stati Uniti...
Dimostrano di non volerne sapere di cominciare a lavorare, perchè rifiutano di cambiare padrone più volte, prima con i francesi, dopo con la cordata italiana, chiedendo la "nazionalizzazione" dell'azienda, ma questo potrebbe sembrare attaccamento al loro datore di lavoro attuale che nel corso degli anni li ha proprio trattati bene...
Pensano siano meglio 7 anni a casa all'80% dello stipendio, che continuare a lavorare, e su questo non si può dargli torto...
Dulcis in fundo... Alla notizia che la loro azienda è fallita e che invece dello stipendio ridotto sono a casa in mobilità e dovranno cercarsi un altro lavoro... gioiscono... ... ... intonando il coro "meglio falliti che in mano a sti banditi".
Ma allora, a questo punto!
Allarmi! Allarmi! Allarmi son sfascisti!
E' meglio che falliscano!