Tiriamo la catena, please, e accertiamoci vivamente che lo sciacquone se li porti via nella melma delle fogne in cui ci hanno tirato in questi due anni di vergogna nazionale ed internazionale.
La Caporetto italiana del centro, del centro-sinistra e soprattutto della sinistra si è compiuta ieri 14 aprile 2008. Data memorabile!
Le commemorazioni del giorno della liberazione dovrebbero, da ieri in poi, cadere in tale giorno Fausto, lasciando al 25 aprile le celebrazioni per San Marco, dal momento che da oltre 600 anni in Veneto il 25 aprile si festeggia Serenissimamente il Santo protettore del nostro territorio.
Walter close!
Sinonimo quasi omonimo di cesso o nel senso di Walter… hai chiuso?
Lascio a voi la decisione onirica per il miglior godimento che possiate trovare in uno o nell’altro senso!
Walterloo!
Nel senso di disfatta!
E ora come un nostro illustre ex primo cittadino non basta che ritirarsi all’Isola d’Elba, o meglio confinarsi a Sant’Elena.
Ma se non si è tolto dopo trent’anni, presentandosi addirittura come Nuovo, non credo che ce lo toglieremo adesso che è Nuovissimo.
Praticamente mai usato, ha ancora il cellophane e se lo dovrà tenere almeno per 5 anni.
10 anni dicono i più maliziosi del centro-sinistra, visto che mettono le mani avanti anche per la prossima sconfitta.
Guai ai vinti!
Che siamo noi che dobbiamo lavorare sodo per Rialzare l’Italia!
Intanto premiamo i vincitori di ieri…
Premio PD Perdente d’oro e premio della critica PD Pinocchio D’oro a Walterone del Testaccio.
Ieri sera, quando ha ammesso la sconfitta, aveva la stessa solita faccia di Romano da Bologna (nel senso di mortadella). E poi diceva che con i vecchi Prodi non aveva nulla a che fare.
Per ammettere di essere stato lasciato al Palo, o di averlo preso sapete bene voi dove, ha dovuto, però, prima aspettare che gli Exit Poll fossero messi allo spiedo. E la graticola lo ha cucinato a puntino. Con quelle braci che gli avevamo preparato…
La sua strategia è stata vincente per la Destra visto che partendo da 10 punti sotto ha cominciato la scalata fino ad arrivare quasi pari e infine come un miracolo del Signore degli Ulivi a superare la Destra dell’Innominato.
A quel punto gli elettori provavano pena per il nostro povero vecchietto milanese, stempiato, attempato, afono, giù di tono per gli ultimi due anni di ospizio anticipato.
Lo davano già per sconfitto i Poveri Democristiani.
Gli Italiani, allora, hanno cominciato a pensare di votare la Destra Innominabile, almeno per riequilibrare un pò i voti.
Sarebbe stato pesante un Plebiscito Bulgaro per i Poveri Disgraziati.
Ma alla fine sono venute fuori tutte le sue pinocchiesche bugie e il Walterone si è trovato 9 punti sotto, aldilà di ogni più rosea (sia bianca, che nel pugno) aspettativa.
Premio Beffa delle Beffe al Dipietrone Nazionale, raddoppia i consensi dimezza il suo potere.
Così l’Itralia dell’Oro, dell’Incenso e della Mirra rimane a Nazareth, con tanti cammelli ai piedi di Javeh Walter, ai margini dell’Apocalisse.
E che ch’azzecca direte voi… Ch’azzecca, ch’azzecca…
Premio Falce e Martello a Oliviero dei Diliberti, con la prima si taglierà i coglioni, con il secondo li flagellerà in segno di disperazione.
Non ci resta che aspettare il miracolo della liquefazione del sangue di Stalin per rivederlo seduto in parlamento.
Intanto il suo amico sindacalista della Thyssen ritorna a fare il sindacalista… E chi glielo toglie il posto per non fare un cazzo dalla mattina alla sera? E’ solo una questione di stipendio diverso.
Premio Pagella d’Avorio per il Franco di Giordania, segretario dei Rifondatori Comunisti, che torna ad imparare a fare politica con tutti i suoi compagni e compagne di scuola in periferia.
Sarebbe inFausto, invece, accusare Fausto della sconfitta, lui resta un signore, anche perché ieri sera si è beato del fatto che i suoi operai sono ben rappresentati dalla Lega Nord che gli ruba il voto popolare e si erge a paladina dei salari.
Dopo l’Arcobaleno un gran sole splende sui nostri cuori.
Premio Globe di Platino ai Black Block Casariniani, premiati dagli elettori per le nostalgiche melodie del maestro Caruso. Gli organizzeremo subito un bel G8 così non resteranno senza far niente.
Premio Finocchio D’Argento a Monsignor Lussuria.. Aveva provato a travestirsi come una militante comunista, ma l’indole mascolina lo ha tradito al seggio davanti ad una bella e procace scrutatrice. Tagliato!
Premio Goldoni all’Elefantino da Ferrara. Doveva prendere il 4% sicuro, non ha preso i voti nemmeno delle Suore Orsoline. Del resto anche quelle hanno bisogno di correggere la 194 a favore delle interruzioni di gravidanza abusive. Sterili i suoi candidati, ha inseminato malamente con i suoi girini nelle piazze d’Italia e raccolto nulla. Abortito il suo progetto.
Premio Palma di Hammamet a Enricone dei Biselli. E’riuscito a cancellare in un colpo solo 116 anni di un partito che ne ha viste di tutti i colori. Ha fatto la fine dell’Arcobaleno.
Ha detto che se ne va. Se avesse raggiunto almeno l’1% per avere i soldi del rimborso elettorale sarebbe rimasto.
Intanto i costi del Garofano saranno sopportati dal Doge, veneziano dalle lunghe chiome, l’unico rappresentante al Parlamento Europeo di un partito che si è fatto travolgere dall’acqua alta.
Premio Cosca di Diamante a Totuccio dei Cuffaro. Uno dei tre rappresentanti della Famiglia Cristiana del Casinaro. Del resto sarebbe stato troppo eliminare anche la mafia oltre che la sinistra dall’Italia. Sarebbe stata una svolta epocale. Lo si attende fare opposizione con i suoi amici picciotti del Pizzo Democratico.
Premio Speciale Manette d’acciaio a Piegoraro della Scania.
L’hanno visto fuggire ieri su un camion pieno di pecore verso l’immondizia napoletana.
E’ rimasto fuori! Ancora per poco si spera, dal momento che l’indagine a suo carico dovrebbe farlo rientrare… in gattabuia.
Ma altre prospettive si aprono per lui. Un buon lavoro glielo troviamo, per non farlo restare al Verde. Gli si potrebbe offrire un posto di lavoro come portinaio nella discarica del suo paese o come macchinista nel termovalorizzatore di Acerra.
Premio Super Speciale Billionaire a Santa Daniela, già Miss in gamba domani.
Il suo partito Champagne e caviale, il partito popolare dei plurimiliardari, la destra dei valori, (oro, argento, diamanti, petrolio…) ha attratto solo alcuni guardoni.
Ieri sera per il dopo voto, a Matrix, sfoggiava un paio di pantaloni molto integerrimi e discreti.
Non perché disdegnasse la sua proverbiale minigonna, ma oramai aveva finito di farci vedere il suo ampissimo assortimento di mutande rigorosamente firmate.
Le riconosciamo lo scettro della bellezza tra i candidati Premier.
Resta così con le Bave alla Bocca la superdentata e superperdente delfina delle Storiacce.
Ultima rappresentante del Partito dei Mona…rchici.
Mentre…
Arde la FIAMMA! Simbolo dei valori della Destra italiana. Esempio di conquiste sociali e popolari. Testimone di Onestà, Democrazia e Libertà.